#ItaliaLoveLis – a favore dell’approvazione della legge nazionale sul riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni
Sembrerà bizzarro ma amo il silenzio.
Ne sono terribilmente affascinato e mi ci trovo a mio agio. Nell’assenza di rumore acuisci percezioni altrimenti sopite e che magari non avresti mai scoperto di avere. Nulla di copernicano, basta immergersi sott’acqua per capire a cosa mi riferisco.
Il caso poi mi ha fatto incontrare diverse persone sorde nel corso della vita. Ho colto immediatamente la loro particolare sensibilità e la mia frustrazione nel non poter comunicare nella loro stessa lingua, in quello ‘strano’ codice del silenzio. E’ così che mi sono trovato davanti a un problema d’inclusione sociale di una minoranza linguistica e culturale che non va per questo dimenticata, né tagliata fuori. Di certo non da me, convinto come sono che a tavola come nella vita tutti ci nutriamo degli stessi piaceri.
In attesa che anche lo Stato italiano riconosca la Lingua dei Segni Italiana (LIS) come lingua ufficiale, mi sono dato da fare e così a settembre 2014 ho iniziato a studiarla presso l’ISSR – Istituto Statale per Sordi – Roma. Mi si è aperto un mondo e sono solo all’inizio: come per il giapponese anche la LIS ha mille concetti e sfumature espresse in un solo termine/segno. Non è una lingua semplice da imparare, richiede esercizio, frequenza e costanza che fatico a mantenere a causa degli impegni da Chef.
Nonostante questo, la professionalità e il supporto dei docenti sordi dell’ISSR in meno di un anno mi hanno portato a una certa fluidità nella LIS e laddove non conosco i termini m’improvviso mimo disinvolto, alla Marcel Marceau. Non senza conseguenze ‘petalose’.
E’ capitato infatti che per talune parole riferite alla cucina e alla gastronomia non ci fosse un segno perfettamente corrispondente. Così, con la mia istruttrice LIS dell’Istituto Deborah Donadio ci siamo divertiti a improvvisare scherzosamente alcuni nuovi segni.
Al netto delle battute e della mia discontinuità, con la collaborazione dell’ISSR e tutta la tenacia che posso in due anni abbiamo portato a termine un bellissimo cammino culminato in un progetto di video-ricette in Lingua dei Segni di cui vado particolarmente fiero. Una web-serie partita nell’aprile 2015 con un classico della tradizione gastronomica italiana, la ‘Cacio e Pepe’, che prosegue con altre quattro nuove ricette pronte per giugno 2016. Efficaci, elementari ma ben spiegate e con un tono scanzonato rivolto a un pubblico sordo e non, ma soprattutto giovane che non ha mai cucinato e che ha bisogno di partire dalle basi, dall’’ABC’. Proprio come sto facendo io con la LIS.
Chef Rubio