‘È uno sporco lavoro’ e lo faccio io a maggio su DMAX

Dopo ‘Unti e Bisunti’, dal 1 maggio in prima serata torno su DMAX  con un programma tutto nuovo. Il mio pane quotidiano saranno i lavori pericolosi, difficili. Quelli che non tutti sono disposti a svolgere ma che sono fondamentali per la vita di ogni comunità.

La serie s’intitola “E’ uno sporco lavoro”, sono 6 episodi da un’ora in cui attraverso ed esploro un’Italia inconsueta, ricca di esperienze di vita, di storie di singoli individui che ogni giorno svolgono il loro duro compito a beneficio della collettività. In ogni puntata mi metto alla prova in prima persona, mi rimbocco le maniche e mi cimento in mestieri che non conoscono vacanza, imparando da coloro che esercitano il proprio lavoro con dignità e fatica un mondo che non riusciamo neanche a immaginare.

E tra un turno e un altro di lavoro state certi che non ho saltato neanche una pausa pranzo.

Queste le tappe, i lavori e i professionisti:

in Sardegna tra gli scaricatori del porto di Cagliari o nell’entroterra ad accudire gli ovini dell’allevamento di Daniele e di sua moglie; in Emilia Romagna tra gli spazzacamini di un’antica impresa di Bologna e nell’Appennino parmense con Umberto e suo figlio, produttori di parmigiano reggiano; a Milano con Mimmo tra i banchi del mercato del pesce, a raccogliere spazzatura con i netturbini in centro, o a pulire i vetri dei grattacieli; in Trentino tra i cavatori di porfido e tra i “disgaggiatori”, i tecnici che mettono in sicurezza le rocce di Limone sul Garda; in Costiera Amalfitana per la filiera della pesca e della colatura di alici, poi a Napoli insieme agli operatori delle disinfestazioni e derattizzazioni; in Veneto per la manutenzione dei canali di Venezia e per la raccolta di esche vive.

‘E’ uno sporco lavoro’ è prodotto da Dry Media per Discovery Italia. DMAX è visibile al Canale 52 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 136, 137 e Tivùsat Canale 28. La serie sarà disponibile anche su Dplay (sul sito www.it.dplay.com – o scarica l’app su App Store o Google Play).

 

credit photo Francesco Margutti / Photomovie